Nel maggio del 2001, una Direttiva del Consiglio dei Ministri italiano ha gettato le basi per una trasformazione significativa nell’approccio alla cura oncologica. Questa direttiva stabilì che sarebbe stata istituita una Giornata nazionale della Prevenzione oncologica, una giornata in cui si celebra non solo la lotta contro il cancro, ma anche il sollievo dalla sofferenza inutile, sia essa fisica o psicologica. Questa decisione rappresentò un passo avanti importante nell’umanizzazione delle cure oncologiche, riconoscendo la necessità di non curare solo il corpo, ma anche la mente e lo spirito dei pazienti affetti da questa malattia devastante.

Da allora, diverse iniziative e progetti in tutta Italia hanno abbracciato l’umanizzazione delle cure oncologiche come un obiettivo cruciale. Un progetto che ha ottenuto particolare riconoscimento è stato il progetto di umanizzazione del reparto di Radioterapia oncologica di Rieti, noto come “Fiori di campo”. Questo progetto è stato realizzato in collaborazione tra l’associazione di volontariato Alcli Giorgio e Silvia e l’associazione MusiKologiamo, che si impegna a portare la musica all’interno dei reparti ospedalieri. Questa partnership ha dimostrato come l’arte, la musica e la compassione possano fondersi in un potente strumento per migliorare l’esperienza dei pazienti oncologici.

Il risultato di questa collaborazione è stato il riconoscimento del Premio Gerbera d’Oro nel 2012, assegnato dalla Fondazione Gigi Ghirotti e dall’Associazione nazionale Comuni italiani (Anci) con il patrocinio del Ministero della Salute. Questo premio non solo ha onorato il lavoro eccezionale svolto dall’Azienda sanitaria di Rieti, ma ha anche conferito alla città il titolo di “Città del Sollievo”. Rieti è diventata così un faro di umanizzazione nelle cure oncologiche, dimostrando che il comfort emotivo e psicologico dei pazienti è tanto importante quanto la cura medica stessa.

Oltre a Rieti, altre 20 città italiane hanno guadagnato il titolo di “Città del Sollievo”, creando una rete di luoghi in cui la compassione, l’arte e la musica si uniscono per alleviare la sofferenza dei pazienti oncologici. Queste città si sono impegnate a promuovere l’informazione, la formazione e la sensibilizzazione su temi legati alla cura e al sollievo dal dolore. Inoltre, stanno lavorando insieme per sviluppare una Carta dei Servizi delle “Città del Sollievo”, un documento che definisce gli standard di umanizzazione delle cure oncologiche e promuove la condivisione di esperienze e conoscenze tra le diverse realtà.

L’obiettivo finale è creare un ambiente di cura che affronti le sfide del cancro non solo con scienza e medicina, ma anche con empatia, creatività e sensibilità umana. L’umanizzazione oncologica, come dimostrato dalla Città del Sollievo, non solo migliora la qualità della vita dei pazienti, ma contribuisce anche a creare una società più compassionevole e consapevole dell’importanza di alleviare il dolore inutile, fisico e psicologico. Unendo forze e abbracciando l’arte, la musica e la compassione, possiamo fare la differenza nella vita delle persone affette da cancro e nella società nel suo complesso.

Redazione Musica in Ospedale Progetto di Umanizzazione

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